Ciao,

mi chiamo Laura, ho quasi 35 anni, ed anche se sono molto giovane la mia vita non è stata semplice, almeno fino a poco fa.

Sicuramente ci sono persone che hanno visto e vissuto cose molto peggiori di me, o cose da meno, ma io non penso ci sia un metro di misura in queste cose, ognuno di noi vive un disagio tutto suo e lo affronta come meglio può. C’è chi è più forte, chi meno, ma tutti ce la possiamo fare, ognuno di noi può e deve trovare dentro se stesso la forza di migliorarsi, di andare avanti, di dire basta alle cose brutte e cercare di migliorare la sua vita in positivo, perché ognuno di noi se lo merita.

Io a scuola ero emarginata, umiliata a presa in giro costantemente da tutti, dagli 8 ai 13 anni, a causa del corsetto ortopedico per cui agli altri bambini sembravo strana. Allora facevo nuoto sincronizzato ed ero molto alta, non avrei dovuto avere nessun problema alla schiena, purtroppo però, sulla mia strada, è capitato un medico disonesto che mi faceva mettere i busti correttivi per la scoliosi, al solo scopo di spillare soldi ai miei genitori. Io non avevo nulla, ma lo abbiamo scoperto solo dopo.

Ero vittima di un bullismo molto pesante, ma nel 1988/1993 nessuno conosceva ancora questa parola e si parlava solo di scherzi tra bambini, fortunatamente allora non esisteva facebook, altrimenti la mia vita sarebbe stata molto peggiore di quanto già non fosse. Non invidio le persone che, al giorno d’oggi, hanno gli stessi problemi che ho avuto e si ritrovano costantemente perseguitate anche in rete.

I professori non facevano niente per limitare questi comportamenti degli altri bambini nei miei confronti, anzi dissero a mia madre che sarebbe stato opportuno che io non andassi a scuola con quei “cosi” addosso, come se io mi fossi divertita a usarli.

In fine il peggio, a 13 anni la diagnosi di un altro medico, stavolta competente.

Io non avevo bisogno di nessun busto, i busti la scoliosi me l’avevano procurata e la mia colonna vertebrale si era trasformata in una “S”. Non c’era più nulla da fare per correggere il problema, se non un intervento diretto sulla colonna. Così a 13 anni sono stata operata alla schiena, e 5 vertebre sono state fatte ruotare e fissate per mezzo di una barra. Ho dovuto dire addio al sogno del nuoto e abbandonare tutto. Dopo un intervento del genere mi è stata vietata qualsiasi attività agonistica.

Nel mentre, a causa di tutto questo mio isolamento sociale, visto che i miei compagni mi evitavano e schernivano, ho sviluppato un grande amore per la lettura, ma non mi bastava più e sono passata alla scrittura.

Scrivere di mondi miei mi dava la forza di passare oltre il brutto che c’era nella mia vita, le umiliazioni, la delusione per aver dovuto abbandonare anche il nuoto, che era l’unica cosa bella che vivevo in quegli anni, le cattiverie che subivo. Nei mondi di cui scrivevo io non esistevano tutte queste cose, erano posti dove potevo essere felice. Questo mi ha dato molta forza, la forza di passare oltre, di dimenticare quanto fossero spiacevoli le persone con cui ero obbligata a passare del tempo tutti i giorni. Per me semplicemente il mondo era inverso.

Quello che vivevo a scuola non esisteva, la vita vera era in quello che scrivevo.

E così ho appreso anche un’altra grande forza, quella della gentilezza.

Non sono mai stata cattiva con le persone che lo erano con me, né con le altre, anche per questo, forse, tollero poco la gente che si comporta male trincerandosi dietro il fatto di aver avuto una vita difficile.

La gentilezza ti da una forza pazzesca ed è la più grande fonte di umiliazione che puoi infliggere a chi si comporta male con te, le persone ne rimangono spiazzate.

Quando ho iniziato a vivere in questo modo la mia depressione pre-adolescenziale è calata e ho iniziato a stare meglio. Si è fatto strada dentro me il desiderio di frequentare il liceo classico per portare avanti il mio sogno di scrivere.

Purtroppo le cose non sono andate come volevo neppure in questo frangente. I professori delle medie hanno sconsigliato i miei genitori di farmi frequentare il classico dicendo che era una scuola che non offriva un futuro, così sono finita a ragioneria.

Nonostante le uniche materie che mi piacessero fossero lettere e storia mi sono diplomata regolarmente lo stesso, ci ho messo tutta la tenacia che potevo nel cercare di farmi piacere matematica o ragioneria per non perdere nemmeno un anno, volevo disperatamente iscrivermi a lettere dopo il diploma.

Anche in questo caso la vita mi ha remato contro. La mia famiglia non ha mai navigato nell’oro, i problemi economici si facevano sentire sempre di più ed alla fine io ho iniziato a lavorare anziché proseguire negli studi.

Nonostante questo il mio amore per la scrittura non mi ha mai abbandonata e così ho “approfittato” del mio lavoro per farne una fonte d’ispirazione per scrivere.

Facevo la commessa in un grande negozio di elettrodomestici, oltre alla stanchezza fisica che comporta questo tipo di lavoro, specialmente per una persona che ha subito un’operazione come la mia, il peggio è lo stress emotivo. Avere a che fare con le persone non è semplice. “Il cliente ha sempre ragione” è un modo di dire, ma è un modo di dire tremendamente errato. Le persone, spesso, solo perché ti pagano, e tu sei una commessa, sono convinte che tu sia la loro serva, ti trattano in modi molto irrispettosi e hanno pretese assurde. L’unica cosa che ti è dato di fare è: sorridere, sorridere, sorridere. Ho trasformato quindi questi episodi spiacevoli in episodi esilaranti che raccontavo sul mio blog. Il blog in poco tempo divenne molto famoso e seguito, le persone venivano da me per ridere e questo mi dava una grande gioia. Trasformare le mie disavventure lavorative in qualcosa che regalasse un momento di gioia a un’altra persona era una grande soddisfazione ed inoltre potevo scrivere!

Il tempo è passato, sono stata in negozio quasi 10 anni e, poco per volta, scrivere solo quelle cose non mi bastava più, inoltre, splinder, la piattaforma su cui era ospitato il mio blog, venne chiusa e con essa sparì tutto il lavoro che avevo fatto in tanti anni.

Inizialmente mi rattristò molto la cosa e pensai non fosse proprio il mio destino quello di scrivere, visto che, ogni volta che ci provavo succedeva sempre qualcosa che me lo impediva, così lasciai perdere per qualche mese.

Dopodiché persi il lavoro in negozio per via della crisi.

In quel periodo lo sconforto è stato grande, soprattutto con una casa sulle spalle. Ritrovarmi disoccupata all’improvviso e senza nessuno che mi potesse aiutare, poiché i miei genitori non hanno le risorse economiche per farlo, mi depresse moltissimo.

Fu così che ripresi a scrivere, lo feci per liberarmi dal senso di oppressione che avvertivo a causa della situazione che stavo vivendo. Non ho mai pubblicato nulla, scrivevo solo per me stessa, per darmi pace per stare meglio.

Sono andata avanti così per molto tempo, gli anni sono passati.

Ho trovato un altro lavoro, colleghi decisamente più positivi, la mia convivenza è continuata lo stesso nonostante i problemi economici che abbiamo dovuto affrontare, siamo riusciti a cambiare casa e passare da un monolocale a una casa vera e propria, sempre in affitto, ma pur sempre migliore. Tante piccole cose si sono andate a incastrare tra loro e a funzionare meglio, però io continuavo a sentire che mi mancava qualcosa, che lo dovevo a me stessa.

Il 19 settembre 2013, il giorno del mio 33esimo compleanno, ho sentito che dovevo smetterla di nascondermi da quello che volevo davvero, di accettarlo e di provarci. Quella sera stessa ho iniziato e buttare giù il personaggio di Aidan, uno dei protagonisti del mio romanzo. Era un po’ che mi frullava in testa e voleva venire fuori e gli ho dato finalmente vita. Lo dovevo a lui e a me stessa, dovevo provarci, era quello il mio sogno.

A settembre 2014 avevo finito di scrivere il mio primo libro: Il mondo che non vedi. Primo Libro della saga Le Cronistorie degli Elementi.

Da allora a oggi ho passato giorni e notti, insonni, a lavorarci sopra con tutte le mie forze. Un editing professionale era proibitivo come costo per me, non mi sarebbe stato mai possibile spendere la cifra richiesta, dovevo fare da sola, ma doveva essere perfetto. Ho lavorato tanto, a volte ho pensato di non farcela, rileggevo un capitolo che avevo appena corretto e saltavano fuori altre frasi sconnesse, altre parole che stonavano, altri dettagli da cancellare e riscrivere.

Non mi sono mai rassegnata ho continuato a lavorare fino a che tutto non mi sembrava perfetto e adesso il mio libro sta per uscire.

Il 10 luglio 2015 sarà acquistabile l’e-book del mio primo libro direttamente su Amazon.

E’ vero non ho trovato un editore, almeno non ancora, ma ho voluto dare la vita a questo romanzo lo stesso, è il mio sogno e anche le altre persone meritano di sognare, se posso regalare un po’ del bello che c’è in me, tramite la scrittura, posso anche provare a farlo da sola.

Ancora non so se sarà un successo, se qualcuno deciderà di leggerlo o di pubblicarlo davvero, ma io ce l’ho fatta. Ho scritto il mio libro, l’ho corretto e pubblicato e l’ho fatto da sola. Sono soddisfatta di me stessa, ci ho provato e l’ho fatto con tutte le mie forze.

Pensate a uno vostro sogno, curatelo, dategli amore. Coltivatelo con tutte le forze e tutti i sacrifici che ci vogliono per realizzarlo;  i sogni sono ciò che rende “prezioso” un essere umano, sono il nutrimento dell’anima e della vita ed il motore che ci spinge ad andare avanti. Se avete un sogno nessuno potrà rubarvelo, tutto ciò che di brutto vi tormenta seppellitelo e concentratevi su quello, nutrite la vostra anima con qualcosa di bello, trovate dentro di voi la forza per cambiare la vostra vita.

La vita può sempre essere cambiata, migliorata. Guarite le vostre ferite, riempitele di cose belle, di amore per voi stesse.

Nel caso vogliate acquistare il mio libro, potete farlo, in formato e-book, cliccando qui sotto, al prezzo di 0,99€ scrivo per passione, non m’interessa il guadagno, ma solo realizzare il mio sogno.

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